TOYS TOYS TOYS
12.11.2009

L’ennesima porcata che ereditiamo dalle dive di Hollywood.
Non ci bastava la Weight Watchers (pesarmi davanti a 20 persone che non vedono l’ora di buttarmi pomodori marci addosso? Piuttosto mi metto nuda in Piazza Martiri).
Creiamoci pure dei microclimi nei piedi con gli Ugg anche in piena estate (in California c’è caldo secco, qui si rischia la caseina pura).
Facciamoci venire il vomito con quei mocaccioni alla Starbucks perché fa tanto Upper West Side camminare indaffarate tenendo in mano quei bei bicchieroni con la cannuccia (eh, lo so che la micro tazzina take away da espresso fa tanto esame delle urine...).
Qualsiasi cosa venga riportata in qualche tabloid come “la nuova tendenza dell’anno” prende piede in due nanosecondi, e non si fa in tempo ad abituarsi ai jeans skinny che si vede la foto di Katie Holmes con i jeans del marito perché non ne aveva in casa un paio puliti e allora via tutti da Ventanni a comprarsi i baggy che fanno tanto “me la sono fatta addosso”.
Adesso queste simpatiche signore annoiate d’oltreoceano hanno deciso quant’è caruccio avere il fidanzato baby. Di fianco a questi, Demi Moore, Samantha (SATC) e Madonna (con Jesus, però) non fanno altro che far risaltare la loro allure divina. La differenza d’età deve essere almeno di dieci anni; se poi possibilmente invece che un inglese da pub col rutto facile (vedi Guy Ritchie, troppo simile ai nostri oriundi maschioni misogini) questi accompagnatori sono anche figaccioni e con una carriera già avviata (vedi Ashton Kutcher o Smith Jerrod), allora bingo! Sicure che in un baleno l’orologio biologico non è più un problema e lo scapolo più papabile diventa il campione di snowboard piuttosto che l’avvocato rampante che varca la soglia del tribunale impettito e tronfio come un galletto.
Wow.
Fin qui andrebbe anche bene.
Uomini e donne alla pari.
Qui da noi abbiamo il fulgido esempio di Antonella Clerici (con l’animatore del villaggio, originalissima) e Barbara De Rossi (col ballerino Branko, forse in un momento di estasi astrologica). Uguale, no?
E proprio qui vicino a me ho due Pùple (Cistite e Ansia) ingrifatissime da due ragazzi conosciuti in una mini trasferta a Favignana.
Scopatina vacanziera assolutamente occasionale, in altri momenti. Adesso sono perse dietro a questi due ventisettenni bolognesi in vacanze post esame di economia applicata.
“Carino, dolcissimo, assolutamente privo di filtri, senza quelle menate da quarantenne”.
“Che dolce, vive ancora con i suoi e al mattino fa colazione con sua madre.”
“Non ha nessun problema di carriera, prestazioni, figli ed ex mogli.”
Tempo una settimana di messaggini a senso unico (gli unici ventisettenni senza Twitter, Skype e Facebook... mah!), la nuvoletta del sogno si sta sgonfiando, e sebbene ancora intontite dalle performance (pare) epiche dei due baldi giovani, stanno iniziando a farsi qualche domanda pertinente.
“secondo te cosa vuol dire quando mi dice in continuazione che siamo solo amici?”
“può essere che non voglia farsi vedere troppo coinvolto?”
“Forse si fa dei problemi per l’età”
“Non ha aperto bocca tutta sera”
Perplessità e angosce già sentite, sebbene rivolte ai nostri super stronzi coetanei con problemi di carriera, prestazioni, figli ed ex mogli.
Ora, a parte che difficilmente io ce la vedevo la Pùpla in carriera (commercialista) accompagnarsi allo studente in marketing delle comunicazioni con gli occhiali alla Karim Rashid e portarlo a pranzo dalla nonna alla domenica, mi sembra che il lato positivo di farsela con un giovanotto fosse proprio evitare certe paranoie  e masturbazioni mentali.
Cosa se ne fanno di un pischello cui tralaltro puzzano un po’ i piedi (le Vans sono mefitiche) se alla fine gli sbavano comunque dietro invano, perché quando lui sarà pronto per una cosa seria loro saranno già sotto estrogeni e progestinici?
E soprattutto: perché devo stare appostata per ore con le Pùple nella mia macchina (che i ragazzotti non conoscono) fuori dalla discoteca (“dai, vediamo se sono andati davvero lì”)? Il buttafuori, in un rigurgito di gentilezza, mi ha detto che se gli dicevo il nome di mio figlio me lo faceva venire fuori così potevo andare a casa. Ho toccato il fondo quando gli ho detto: “Giannino Stoppani” e lui, novello Golem di argilla al nandrolone, ha sillabato il nome nell’auricolare.
Ed è solo mercoledì.
Ussignùr, speriamo in un ritorno di fiamma tra Demi e Bruce.

 

 
 
 
 
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