SCARY MOVIE
2.7.2009

Michael Jackson è morto. L’unico cui perdonavo di portare i calzini bianchi non c’è più.
E mannaggia, tutte le emittenti locali, nazionali, satellitari, digitali terrestri trasmettono il video di “Thriller” ogni 5 minuti..
Ricordo ancora la prima volta che Canale 5 lo aveva trasmesso. Nel 1982 o giù di lì. Erano le 6 e mezza di una sera invernale, quindi faceva già buio, e io ero in casa da sola.
Confesso: me la sono fatta addosso e ho chiamato mia madre al lavoro chiedendole di tornare a casa subito perché avevo mal di testa!
Ancora oggi, se rivedo la scena dello zombie che apre la bocca e ne esce un litro di sangue, distolgo lo sguardo con un certo timore.. a me questo zombie bulimico ispira davvero pochino. E pure quegli occhi gialli.. la canzone.. il video,.. un capolavoro, perbacco.. ma a me metteva una fifa blu.
Questo era sicuramente un altro sentore che ero un po’ fuori dal coro: a me i film dell’orrore facevano paura. Pur di compiacere non so neanche bene chi o che cosa, accettavo di seguire la combriccola al cinema alla domenica pomeriggio per vedere delle pellicole splatter che, col senno di poi, non facevano paura, ma anche solo schifo. Allora, però, io stavo malissimo.
Prima che “Nightmare” diventasse una parodia di sé stesso, giuro che ho fatto fatica ad addormentarmi per settimane, non prima di avere recitato due rosari interi, avere messo le braccia a croce così gli eventuali spiriti maligni mi giravano alla larga, avere spento la tv perché “Poltergeist “ insegna e avere alzato fino in fondo la tapparella perché il buio totale guai.
Un mio conoscente teneva sotto al letto una valigia piena di videocassette pirata. Non di film porno, però. Di film dell’orrore. “Profondo Rosso”, “Nosferatu”, “L’esorcista”, “Non aprite quella porta”, “La cosa”, “Hellraiser”, “Venerdì 13”, e quant’altro.
Non pago di questo repertorio da accapponare la (mia) pelle, se le guardava in casa da solo, in assoluto silenzio, con la persiana blindata per aumentare la sensazione di buio e paura. A lui “Point Break” e l’ “ adrenalina pura al 100%” gli facevano una pippa.
Non riuscivo a cogliere il lato comico/adrenalinico della situazione, né potevo mai rilassarmi del tutto quando, assieme alla comitiva di 20 ragazzini, entravamo al cinema, occupavamo una fila intera e, stracolmi di popcorn e bibite, facevamo una gran confusione. Simulavo una certa disinvoltura, ma ero diventata una maestra nel voltare la faccia nelle scene che proprio non mandavo giù.
Non voglio nemmeno fare la snob, che apprezza i vecchi maestri del terrore, quelli che senza neanche farti vedere del sangue ti fanno tornare a casa guardandoti le spalle. Che sia un horror sofisticato, che sia un horror trash, io preferisco Il Bagaglino e Martufello.
Non crediate quindi che questo mi abbia portato a scartare a priori certi film solo perche “de paura”: odio chi scarta a priori qualunque cosa (a parte i jeans skinny ma questa è un’altra storia), per cui mi sono ciucciata, oltre i 6 “Nightmare” di cui già sopra:
 -“Shining” (dite quel che volete ma Kubrick è una badilata appena usciti di casa, un po’ come i Japan per la musica),
 -“L’esorcista” (ma non sono andata oltre la scenda del letto che balla e giuro, ogni sera per un mese mettevo sotto al letto un rosario benedetto da papa Wojtila)
-“Profondo Rosso” (eccheccazzo, non ci si capiva niente)
-“Carrie lo sguardo di Satana” (ho guardato storto mia madre per una settimana e non mi sono avvicinata a nessuna aiuola con le zolle fresche per un bel po’)
- “Seven” (Per un po’ sono stata campionessa di virtù)
- “Il sesto Senso” (e ancora adesso, quando alla notte mi alzo per fare la pipì vengo presa da una certa inquietudine)
- “Le verità nascoste” (non paga di avere urlato al cinema facendo venire un infarto al povero signore davanti a me, ogni volta che appanno lo specchio col calore della doccia lo pulisco molto alla svelta)
- “Final destination” (e ‘fanculo, sono andata in Sicilia in treno, 15 ore di vera paura, altro che!)
Tutti questi e tanti altri sul genere, invece che temprare la mia pavida scorza, hanno forse peggiorato le mie paure, perché invecchiando succede purtroppo così. Fortunatamente, con l’età matura e il consolidamento sociale ho imparato ad accettare anche questo mio ennesimo limite (quanto adoro indulgere su me stessa!), e ho deciso che oltre al “Rocky Horror Picture Show” non vado. Dopo le vicende di Lapo e Papi, un gruppo di persone in reggicalze eternamente devoto all’alieno gay e drag queen che celebra il libero amore è roba da Disney Channel.

 

 
 
 
 
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