TRUE LOVE
30.10.2008

Pubblicità degli anni ’80: “Oggi è lui che deve darla “ (ben evidente, in grassetto) …..“La prova d’amore” (in minuscolo, seminascosto).
Si reclamizzava nella fattispecie un profilattico, e si cercava in qualche modo di rendere allettante l’amore al lattice; la prova d’amore dunque consisteva nel praticare l’amore sicuro, e nel fatto che le dovute precauzioni fossero appannaggio di “Lui”, invece che di “Lei”.
Con l’arrivo e la diffusione delle malattie legate al sesso selvaggio, usare il preservativo oggi è una necessità ma anche un trend, grazie alle campagne intimidatorie con aloni viola e al fatto che in qualunque puntata di Beverly Hills 90210 aut similia, dove si rasentava lo scambio di coppie, la confezione aperta di un “Trojan” sul comodino metteva tutti a tacere, della serie: si, sono andata a letto con mio fratello, però ho usato il preservativo..
Quindi: procurarsi il cibo, fatto.
Tirare un colpo di clava in testa alla donna, fatto.
Tagliare il cordone ombelicale al figlio neonato, fatto.
Cambiargli il pannolino, fatto.
Gestire l’aspetto contraccettivo di un rapporto (vedi sopra), fatto.
Quale altra prova d’amore potremmo pretendere da questi uomini del nuovo secolo, metrosexual e demascolinizzati?
A mio parere una sola prova resta rivelatoria: accompagnarci a fare shopping.. (se il Dottor Bovary si fosse sottoposto a questa prova, dubito che la sua storia sarebbe finita così tragicamente)
Con le amiche ho persino stilato una classifica a punti (punteggio massimo 350) che si è rivelata molto utile in certe decisioni di cuore fondamentali:
- Parcheggio in zona non troppo lontana dal centro commerciale ma non troppo vicina (se no poi ci si imbottiglia) e discorario illimitato, così non guardate l’orologio ogni 5 minuti: 15 punti;
- Espressione tenera e partecipe mentre entriamo e usciamo a raffica da tutti i negozi possibili e immaginabili (ferramenta compreso per quei bei portachiavi a forma di gancio da alpinista): 20 punti;
- Entrare con noi in tutti i negozi possibili e immaginabili (ferramenta compreso): 30 punti;
- Commento coinvolto ma non ruffiano su qualsiasi cosa indossiamo uscendo dal camerino: 25 punti;
- Commento coinvolto e ruffiano su qualsiasi cosa indossiamo uscendo dal camerino: 40 punti;
- 55 punti se, quando vi chiediamo di andarci a prendere un paio di pantaloni più larghi, voi chiedete alla commessa una taglia 42.
- Ignorare palesemente negozi come COMET, MEDIAWORLD, UNIEURO, o quantomeno evitare di sgomitare tra i ragazzini per provare l’ultima Playstation: 25 punti
- Eclissarsi in negozi come COMET, MEDIAWORLD, UNIEURO se il giro di shopping è tra amiche (cose di donne) e la vostra presenza diventa ingombrante, però poi ricomparire solo a fine giornata con la macchina accesa, vicina e con una lattina ghiacciata di Chinotto in mano: 30 punti
- Esibizione estemporanea e spontanea della vostra carta di credito perché “ti sta talmente bene che te lo voglio regalare io”: 35 punti (10 punti se usate la carta aziendale e chiedete fattura o se la vostra carta di credito è di quelle che più spendi, più punti Vodafone hai);
- Nessun accenno a stanchezza, male ai piedi, pubalgie, ernie al disco (neanche foste Geremia del Gruppo TNT), pur di sedervi su una panchina e rialzarvi a fine giornata: 40 punti
- Nessuna frase pratica e concreta della serie: “Ma davvero ti serve? Non hai già 15 tubini neri?”: 35 punti;
- Commento caustico sui fianchi larghi della commessa taglia 38: non ha prezzo.
Per correttezza devo aggiungere che nessuno dei miei concorrenti ha mai superato questa prova, seconda per difficoltà solo alla sepoltura dei concorrenti de ”La Talpa” (che purtroppo vengono poi recuperati dopo qualche minuto sottoterra).

 

 

 
 
 
 
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